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Provenienza: Grecia, Eretria Luogo di ritrovamento: frammento di cava |
Descrizione |
Detto anche Marmor molossium o chalcidicum, il Fior di pesco veniva cavato in Eubea, ad Eretria, nella Grecia Centrale. Si tratta di una breccia tettonica notevolmente compatta e variegata, prevalentemente composta da carbonato di calcio e magnesio, silice e allumina.
La tessitura più tipica presenta un fondo rosa, talvolta grigiastro, con abbondanti macchie (clasti) irregolari e schiacciate, bianche, o rosse, o bruno-violacee, intervallate da sinuose venature bianche o viola. Utilizzato già dai Greci in epoca ellenistica per la realizzazione di oggetti di piccole dimensioni, il Fior di pesco sembra sia stato introdotto in Italia in età augustea (inizio I sec. d.C.). Presente in pavimenti di Ercolano e Pompei,tra gli esempi più notevoli si conservano le colonne della scena del Teatro di Leptis Magna.
Molto amato in età barocca fu largamente reimpiegato per la decorazione di edifici religiosi(principalmente per colonne e lastre di rivestimento), motivo per cui sono rimasti pochi esempi di utilizzo relativi ai periodi più antichi, soprattutto a Roma. |
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Chiesa di S. Maria degli Angeli a Roma |