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Provenienza: Beni Suef, bassa valle del Nilo, Egitto Luogo di ritrovamento: Villa Adriana, Tivoli, Italia (collezione Rakob) |
Descrizione |
L’alabastro cotognino è un alabastro calcareo (travertino), conosciuto con diversi nomi: onice, alabastro egiziano, alabastro orientale o lapis alabastrites. Il suo colore è semitrasparente, tendente al miele, con sottili zone e bande bianche. La sua provenienza geografica è da collocare nelle cave,delle province di Beni Suef e Asyut, sulla riva destra del Nilo, in Egitto. Fu utilizzato dagli Egizi sin dall’epoca predinastica, in età tolemaica e venne esportato a Roma almeno dall’epoca augustea, a partire dalla fine del I sec. a.C., dove venne utilizzato come materiale nei teatri di Balbo e Marcello. Gli Egizi impiegavano questo marmo per la statuaria e l’architettura, oltre che per la produzione di vasi; a Roma venne utilizzato per la produzione di fusti di colonne di piccola e media dimensione, lastre di rivestimento pavimentali e parietali, oltre a vasche, urne cinerarie e piccole sculture. Dall’Editto dei prezzi di Diocleziano (301) se ne evince il costo: 75 denari a piede cubico.
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Leone in alabastro cotognino. I d.C. (corpo); XVI sec. (testa). Galleria Borghese inv. CXXXXII |