Ciclo di conferenze Antonia Ciasca
Nella cucina di Arishat. Una cuoca ci racconta l’alimentazione a Mozia - Maria Pamela Toti
Giovedì 18 febbraio, ore 17
“Tante maschere e pochi volti”. Lungo le coste fenicie del Mediterraneo - Adriano Orsingher
Tra i prodotti più caratteristici dell’artigianato dei Fenici si annoverano da tempo le maschere in terracotta, le cui testimonianze si distribuiscono, lungo un notevole arco di tempo (c. XI-II secolo a.C.), tra la madrepatria fenicia e le diverse regioni del Mediterraneo dove i Fenici si stabilirono a partire dai decenni finali del IX secolo a.C. Le maschere – probabili riproduzioni di prototipi in pelle, legno e tessuto indossati in occasione di cerimonie – ritraggono il volto di personaggi legati alla sfera divina. Il loro esame consentirà di indagare identità religiose e paesaggi rituali dei Fenici.
Giovedì 10 marzo, ore 17
Il Tofet: un rito cruento o una pietosa necropoli infantile - Piero Bartoloni
Il supposto sacrificio dei fanciulli ha reso famosa Cartagine quasi quanto lo hanno fatto le figure di Didone, fondatrice della città, e di Annibale, il più grande e temuto nemico di Roma. Prima lo storico greco Diodoro Siculo e poi Gustave Flaubert hanno avvalorato l’ipotesi cruenta del sacrificio umano dei fanciulli. Ma, le indagini archeologiche e le analisi antropologiche non hanno mai trovato riscontri a queste ipotesi.
Giovedì 7 aprile, ore 17
Persistenze e variazioni ai confini dell’eparchia cartaginese - Nicola Chiarenza
Le distruzioni, ricostruzioni e nuove fondazioni che coinvolgono gli insediamenti della Sicilia occidentale nel corso del IV e del III secolo a.C. comportano profondi cambiamenti all’interno del panorama punico. Un caso esemplare è quello di Selinunte, dove la disamina di contesti con caratteristiche differenti – come le aree sacre e le abitazioni - offre l’opportunità unica di indagare i risultati dell’interazione tra la tradizione greco-scieliota e la presenza cartaginese sull’isola.