ANIMAUX SAUVAGES - Animali selvaggi visti da Schili
Mostra presso il Museo di Anatomia Comparata - Polo museale Sapienza
Giovedì 1 dicembre 2016 alle ore 18.00 presso il Museo di Anatomia Comparata della Sapienza,si inaugura la mostra “ANIMAUX SAUVAGES – Animali selvaggi visti da Schili”
Il grande interesse per la natura, l'ecologia, i problemi ambientali, l'affascinante influenza ricevuta da frequenti viaggi naturalistici in Africa equatoriale e in Asia hanno portato Salvatore Schilirò, in arte SCHILI, ad elaborare variegati microcosmi iconografici.
Le figure animali emergono da uno sfondo policromo quasi pseudo-bizantino, a dare un'immagine ieratica e sacrale di questi animali selvaggi, quasi fossero santi e madonne. Infatti, la riflessione sulla condizione di oggettiva fragilità alla quale molte specie animali sono esposte, conduce Schili a darne una rappresentazione solenne, ieratica e sacrale per rammentare all'umanità la responsabilità della conservazione della biodiversità in quelle poche zone del pianeta ancora rimaste integre. La sua è una rappresentazione religiosa e commossa di “animaux sauvages” che vivono in imprecisate savane e incontaminate foreste.
La mostra sarà aperta fino al 31 gennaio 2017 il lunedì dalle 15:00 alle 18:00 e il giovedì dalle 9:30 alle 12:30. Ingresso gratuito
Alcune delle opere di Schili sono già state esposte a Bruxelles alla Commissione Europea Ambiente, ad Ascoli Piceno presso l’antico Palazzo dei Capitani del Popolo e a Roma presso il Corpo Forestale dello Stato, il Caffè Letterario e il Museo Civico di Zoologia.
Da un orizzonte costituito da idoli fantastici, totem primitivi, maschere tribali, influenzato dall'arte del Congo e del Mali, Schili è giunto a rappresentare con sempre maggiore assiduità e passione un mondo abitato da animali selvaggi, in parte con occhio naturalistico, in parte con uno sguardo simbolico- idealizzante.
“figure animali ripetute in modo quasi ossessivo, come un mantra che ci porta a riconoscere forme spesso familiari, sagome vere e colori di fantasia, rendendoci partecipi e responsabili di quello che stiamo perdendo, senza appello”
Nelle opere di Schili gli animali ci guardano con uno sguardo triste, spaurito e rassegnato, ci trasmettono la nostalgia per una condizione passata di totale libertà e ci rendono partecipi forse del loro presente subconscio di paura, retaggio di secoli di caccia e bracconaggio. Dietro quello sguardo c'e' tutta una storia di emigrazione forzata e costrizione nelle riserve naturalistiche.
Schili, sempre trovando la sua principale ispirazione nella natura e nel mondo animale, realizza creature stilizzate rielaborate e fantastiche...grovigli di figure intersecantesi in un gioco infinito di corpi sinuosi e scalettati, molto spesso vuoti all'interno, con intersezioni su più piani in una sorta di microcosmo zoomorfo infinito e fantastico. Negli ultimi anni i suoi animali diventano più realistici e figurativi, anche se decorati con fantastici e variopinti tattoos, che richiamano altri animali e altre creature, spesso sovrapposti all'interno di altri corpi e altre creature, evitando una resa figurativa e puramente imitativa.