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Provenienza: Cave di Ain-Tekbalet, Orano, Algeria Luogo di ritrovamento: Mahouna, collezione Rakob |
Descrizione |
L’alabastro di provenienza algerina è detto anche «alabastro a pecorella» ed è classificabile a livello petrografico come un travertino a ematite.
Il suo colore di fondo è bianco, con delle venature rosso sangue o rosate. Un’ulteriore variante di questo materiale è caratterizzata da una superficie coperta uniformemente di puntini rossi che ricorda il vello delle pecore, da cui il nome «a pecorella». Le cave di provenienza di questo materiale sono state individuate ad Ain-Tekbalet, non lontano da Orano, in Algeria. Venne esportato in Italia forse già a partire dall’età tiberiana (I sec. d.C.), ma il suo utilizzo più frequente si ebbe in età severiana (II-III sec. d.C.) Fuori dall’Italia e dall’Africa, si ritrova qualche testimonianza della sua esportazione nel sud della Hispania.
L’alabastro a pecorella veniva usato nella realizzazione di piccole vasche e lastre per pavimenti (uno degli esempi in Italia si trova nella Casa del rilievo di Telefo a Ercolano) in opus sectile. |
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Ercolano, Casa del Rilievo di Telefo (Ins. Or. I,2), spazio triclinare Da GUIDOBALDI ET ALII, tav. CXXI. |